Cina incentivi allo sviluppo

image_pdfimage_print

Cina incentivi allo sviluppo

La Cina creerà un nuovo ministero per la gestione e la vigilanza dei servizi di garanzia sui prestiti. Lo ha dichiarato una circolare del Consiglio di Stato lo scorso lunedì 9 febbraio. Il Governo Centrale ha ordinato alle amministrazioni regionali di adottare misure in linea con le condizioni economiche e sociali locali per facilitare le difficoltà finanziarie delle piccole e medie imprese e incentivare lo sviluppo. La decisione è stata presa assieme dalla Commissione di regolamentazione bancaria, dalla Commissione per la riforma, dal Ministero dell’Industria e delle Tecnologie, dal Ministero delle Finanze, dalla People’s Bank of China (banca centrale), dall’Amministrazione statale per l’Industria e il Commercio e dall’Ufficio per gli affari legislativi del Consiglio di Stato.

FAO: LA PROSSIMA CRISI SARA’ PER L’ACQUA

image_pdfimage_print

FAO: LA PROSSIMA CRISI SARA’ PER L’ACQUA

La Cina vuole acquistare autorevolezza sui mercati del mondo. E non più soltanto per la capacità del suo sistema economico interno, un mix tra socialismo reale e capitalismo sfrenato, di produrre un po’ tutto a costi irrisori e in quantità pantagrueliche. Ora la Cina vuole fare rima con qualità, affidabilità ed efficienza, termini che fino a ieri erano praticamente sconosciuti al suo vocabolario.

A dimostrarlo è l’atteggiamento assunto dal Governo e dalla giustizia di Pechino di fronte ai responsabili dello scandalo del latte alla melammina. La scure della magistratura cinese è calata senza alcuna pietà sulle teste dei colpevoli. Il verdetto della corte, infatti, è stato pesantissimo: tre condanne capitali, di cui una commutabile in ergastolo nel caso in cui il condannato dimostri entro i prossimi due anni ravvedimento e contrizione per il reato commesso. Il tribunale si è poi ancora prodigato in una sfilza di condanne durissime, una sequela di ergastoli impressionante: uno di questi, accompagnato da una sanzione multimilionaria, ha colpito la stessa imprenditrice a capo dell’azienda resasi responsabile di aver messo in vendita il latte contaminato pur essendo perfettamente a conoscenza dei terribili rischi in cui sarebbero potuti incorrere i consumatori.

Condanne esemplari, eclatanti, cui i media del «fu» Celeste Impero hanno voluto dare il massimo riverbero sulla ribalta mondiale. Segno palese che lo scandalo del latte avvelenato, costato la vita di sei bambini e l’intossicazione grave di decine di altri, ma soprattutto l’attenzione negativa del mondo e il black-out totale delle esportazioni di latte e prodotti caseari in genere, è una macchia enorme sul proprio curriculum commerciale che la Cina vuole cancellare al più presto. Per questo motivo, parallelamente alla proncuncia delle condanne, il governo di Pechino ha annunciato lo stanziamento di un maxi-fondo di quasi 90 miliardi di euro per rinnovare dalle fondamenta il sistema dei controlli sulla filiera produttiva alimentare.

La Cina vuole sottolineare due volte col lapis rosso dinanzi a tutto il potenziale bacino di investitori internazionali che casi come questi non accadranno più, mai più: chi ha sbagliato oggi paga carissimo, mentre da domani una rete efficientissima di esaminatori più che mai attenti (ne va del prestigio nazionale) impedirà che «errori» simili possano ripetersi.

Del resto la Tigre Rossa sa bene di non aver più spazio per sgarrare nemmeno di una virgola, se vuole poter continuare la marcia a larghe falcate alla conquista di fette sempre più consistenti del mercato internazionale. Soprattutto se quel che vuole sopra ogni altra cosa, come sta infatti accadendo adesso, è cambiare decisamente volto agli occhi del mondo, e farlo cambiare alla propria produzione nazionale. La Cina non vuol essere più il paese dove si produce di tutto, in grandissime quantità e a bassissimo costo, ma senza garanzie né per chi compra né tantomeno per chi lavora, e con una qualità dei prodotti finiti estremamente scadente. Ora la Cina punta proprio sulla qualità, che, seppur termine «new entry» del vocabolario, vuole già diventare parola d’ordine dell’imprenditoria nazionale, assieme a «fidelizzazione»: fidelizzazione di acquirenti che non vadano solo alla ricerca del «molto e subito», ma che possano fidarsi anzi ciecamente del pregio di ciò che decidono di comprare. Terminologie quali «sicurezza sul lavoro», «garanzie», «previdenza sociale» e altri che in Occidente abbiamo cominciato a masticare sin dai primi movimenti filo-operaistici dell’800, invece, sembra non troveranno asilo in Cina nemmeno questa volta. Ma, del resto, si sa: si fa quel che si può. E cosa sarà mai la qualità della vita e del lavoro di milioni di braccia, utile manovalanza, sì, ma pur sempre sacrificabile sull’altare dello sviluppo economico?

Quello di cambiare così decisamente rotta rappresenta un passo particoloarmente ambizioso per Pechino, visto che in questo settore «la legge dei grandi numeri», che in passato l’ha aiutata a scalzare via via quasi ogni forma di concorrenza occidentale in fatto di quantità e costi ridotti, non serve praticamente a nulla. Un passo che però appare inevitabile agli occhi della nazione asiatica, dato che la crisi economica mondiale non permette più gli stessi margini di manovra. Bisogna fare meglio di tutti su tutto. «Inter omnes semper excellere», per dirla alla dannunziana.

Si apre dunque per il paese asiatico un periodo importante di crescita e riforme, a partire dalla formulazione del nuovo codice commerciale che dovrebbe permetterle presto di affrontare una nuova metamorfosi nel passaggio da economia sempre meno pianificata ad economia sempre più di mercato. E lo scandalo del latte alla melammina, pur con i suoi tragici effetti e le sue conseguenze disastrose, potrebbe imprimere una forte spinta in questo senso. Proprio come il virus debellato da un organismo, che rende più efficace il sistema immunitario e più forte l’intero organismo.

fonte – ragionpolitica

Hu Jintao: la Cina realizzerà le varie misure di assistenza stabilite nel summit di Beijing del Forum di cooperazione Cina-Africa

image_pdfimage_print

Hu Jintao: la Cina realizzerà le varie misure di assistenza stabilite nel summit di Beijing del Forum di cooperazione Cina-Africa

Poco dopo lo stesso giorno, in un incontro con il presidente del Mali Amadou Toumany Toure, Hu Jintao ha riferito che di fronte alle gravi sfide della crisi finanziaria globale, il rafforzamento dell’unificazione e della cooperazione tra Cina e Africa riveste un significato sempre più importante. A nome del governo cinese, egli ha promesso solennemente che la parte cinese realizzerà con impegno le varie misure di assistenza stabilite nel corso del summit di Beijing del Forum di cooperazione Cina-Africa, impegnandosi a continuare a rafforzare gli aiuti verso l’Africa, riducendo i debiti dei paesi africani, ampliando il commercio e gli investimenti in Africa e rafforzando la cooperazione concreta tra i due paesi. Ecco di seguito un reportage dettagliato in merito.

Quando il volo speciale di Hu Jintao è arrivato a Bamako, il presidente del Mali, Amadou Toure e molti funzionari del governo del Mali si sono recati all’aeroporto per dargli il benvenuto. Presso l’aeroporto, la popolazione del Mali ha accolto calorosamente questo ospite d’onore venuto da lontano con canti e danze. Il Mali è la prima tappa dei 4 paesi dell’Africa occidentale nell’itinerario della visita di Hu Jintao dei 5 paesi asiatici e africani. Si tratta della quarta volta che il Capo di Stato cinese Hu Jintao si reca nel continente africano.

Migliaia di locali si sono riuniti lungo i due lati delle principali strade della città di Bamako per dare il benvenuto a Hu Jintao. Alcuni cittadini vestivano T-shirt decorate con le bandiere dei due paesi, molte donne indossavano delle toghe larghe con le immagini dei volti dei due capi di Stato, e la gente ha cordialmente accolto Hu Jintao agitando le bandiere dei due paesi.

Successivamente, il presidente del Mali Toure ha tenuto presso la residenza presidenziale una solenne cerimonia per dare il benvenuto a Hu Jintao. I due capi hanno avuto un incontro, raggiungendo un accordo sull’ulteriore sviluppo delle relazioni Cina-Mali. Durante la conferenza stampa seguita all’incontro, Toure ha espresso grandi apprezzamenti per l’amicizia tra i due paesi. Egli ha detto:

“Oggi, nel momento in cui riceviamo Hu Jintao, viviamo il 49° anno di relazioni diplomatiche tra i nostri due paesi. L’anno prossimo sarà il 50° anniversario dall’allacciamento delle relazioni diplomatiche Cina-Mali. Questa è un’opportunità per mostrare la nostra tradizionale amicizia. Dopo l’indipendenza del Mali, la Cina ci ha accompagnato a compiere il primo passo verso la realizzazione dello sviluppo economico e dell’industrializzazione. Negli ultimi anni le relazioni tra i due paesi hanno visto un continuo rafforzamento, diventando sempre più importanti. Allo stesso tempo la cooperazione tra le due parti è disinteressata e ha ottenuto ricchi risultati. Sono molto contento per lo sviluppo delle relazioni tra i due paesi.”

Nel 2006, durante il Summit di Beijing del Forum di cooperazione Cina-Africa, il Capo di Stato cinese Hu Jintao, a nome del governo, ha pubblicato 8 misure per il rafforzamento della cooperazione concreta sino-africana. Di fronte alle sfide della crisi finanziaria globale, si presta particolare attenzione all’applicazione tempestiva da parte della Cina delle misure di assitenza verso l’Africa. Hu Jintao ha affermato che attualmente la situazione globale ha subìto cambiamenti complessi e profondi e, di fronte alle gravi sfide della crisi finanziaria globale, il rafforzamento dell’unificazione e della cooperazione tra Cina e Africa riveste un significato sempre più importante. A nome del governo cinese, egli ha solennemente promesso che la parte cinese applicherà con impegno le varie misure di assistenza stabilite nel corso del summit di Beijing del Forum di cooperazione Cina-Africa. Egli ha riferito:

“Nonostante lo sviluppo economico cinese stia affrontando molte difficoltà arrecate dalla crisi finanziaria globale, tuttavia, come amica sincera dei paesi africani, la Cina realizzerà con impegno le varie misure di assistenza stabilite nel corso del summit di Beijing del Forum della cooperazione Cina-Africa, impegnandosi a continuare a rafforzare gli aiuti verso l’Africa, riducendo il debito dei paesi africani, ampliando il commercio e gli investimenti in Africa, rafforzando la cooperazione concreta tra i due paesi. Continueremo a lanciare appelli alla comunità internazionale, affinchè presti grande attenzione alle difficoltà dell’Africa arrecate dalla crisi finanziaria globale, mantenendo concretamente la promessa dell’assistenza verso l’Africa. La parte cinese intende cooperare con i paesi africani, fra cui il Mali, sostenendosi reciprocamente per superare insieme le attuali difficoltà. Infine, vorrei ribadire che la Cina tiene in alta considerazione l’amicizia tradizionale tra Cina e Mali, intendendo impegnarsi insieme al Mali per portare nuova vitalità alla cooperazione tra i due paesi, apportando benefici a entrambe le popolazioni.”

fonte – CriOnline