Un Passo Importante per la Protezione dei Prodotti Italiani in Cina

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Un Passo Importante per la Protezione dei Prodotti Italiani in Cina

Il 6 novembre scorso, l’UE ha concluso un accordo bilaterale volto a proteggere da usurpazioni e imitazioni 100 indicazioni geografiche europee in Cina e 100 indicazioni geografiche cinesi nell’UE. Si tratta di un accordo storico, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista economico e commerciale, le cui basi erano state poste nel 2012 con la registrazione e la protezione di dieci indicazioni geografiche per ciascuno dei due paesi.

Dal punto di vista commerciale, l’accordo determinerà vantaggi importanti per i prodotti europei, con il riconoscimento dell’unicità e della qualità legata all’origine di prodotti attualmente venduti in Cina da produttori di ogni parte del mondo. Dalla prospettiva europea, l’elemento che rende vantaggioso l’accordo è da identificare nel potenziale di un mercato in continua espansione. Con un volume che ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro tra settembre 2018 e agosto 2019, la Cina è, infatti, la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari dell’UE e, con una classe media in considerevole aumento, il mercato cinese ha un margine di crescita elevato per le bevande e i prodotti alimentari europei.

L’elenco UE delle indicazioni geografiche da proteggere in Cina comprende prodotti molto vari tra cui il Cava, lo Champagne, la Feta, l’Ouzo, il Porto e il Prosciutto di Parma italiano, tra i prodotti cinesi la Pasta di fagioli Pixian, il Tè bianco Anji, il Riso Panjin e lo Zenzero Anqiu. Spetterà ora al Parlamento europeo e al Consiglio approvare l’accordo che dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2020 e che, dopo quattro anni dall’entrata in vigore, dovrebbe essere esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per ciascuna parte.