La Cooperazione italiana in Cina: 180 milioni in 21 progetti

image_pdfimage_print

La Cooperazione italiana in Cina: 180 milioni in 21 progetti

Roma, 23 feb (Velino) – La Cooperazione italiana allo sviluppo, attualmente ha in essere in Cina 21 iniziative (17 progetti e quattro programmi) per un impegno finanziario superiore a 180 milioni di euro. Di questi 139 sono a credito d’aiuto e circa 41 a dono. Per quanto riguarda l’ambiente, l’Unità tecnica locale (Utl) di Pechino della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina sta portando avanti due iniziative (un programma e un progetto) per un importo complessivo di 81 milioni e 885 mila euro, di cui 80 milioni e 950 mila a credito e 935 mila a dono). Anche sul versante della formazione e dell’educazione, ci sono un programma e un progetto che impegnano 40 milioni 284 mila euro (23 milioni e 241 mila a credito e 17 milioni e 43 mila a dono). Sul fronte della tutela del patrimonio culturale, invece, sono in corso due progetti e un programma, finanziati con 17 milioni e 231 mila euro (14.648 mila a credito e 2.583 mila a dono). Alla lotta alla povertà e allo sviluppo rurale sono dedicati tre progetti per un controvalore ci cinque milioni e 220 mila euro, tutti a dono; per lo sviluppo sociale, i progetti sono due e “costano” 1.929 mila euro, anch’essi tutti a dono. Infine, ci sono otto progetti e un programma dedicati alla sanità. Le iniziative sono finanziate con 34 milioni e diecimila euro, di cui 20 milioni a credito d’aiuto e 14.010 mila a dono).

 

Parallelamente l’Utl di Pechino ha avviato un progetto nella Repubblica di Mongolia, teso al miglioramento delle condizioni sanitarie materno-infantili. L’iniziativa ha un valore totale di cinque milioni e 556 mila euro di cui 396 mila a dono e 5.160 mila a credito d’aiuto. La Cooperazione allo sviluppo è attiva in Cina dal 1981, quando Pechino decise di aprire le proprie porte al mondo e a oggi conta uno staff di undici persone (sei italiani e cinque cinesi). L’Italia, peraltro, attraverso la Dgcs è stata tra i primi paesi a offrire assistenza alla Cina e per un lungo periodo è stata tra i maggiori donatori (in poco più di 20 anni, è stato stanziato circa un miliardo di euro). Per quanto riguarda la Mongolia, invece, i primi interventi della Cooperazione italiana risalgono al 1995 e sono relativi principalmente a forniture di derrate alimentari che, una volta pervenute nel paese, erano state monetizzate sul mercato locale (tra il 1995 e il 2002 i finanziamenti tramite aiuti alimentari sono stati pari a circa tre milioni e centomila euro). Nel recente passato, inoltre, la Cooperazione si è impegnata in progetti di maggiore impatto qualitativo, volti prevalentemente alla promozione della condizione della donna. Tra di essi è da segnalare il “Programma di credito e formazione per il sostegno allo sviluppo della micro e piccola imprenditorialità a conduzione femminile2, attraverso il quale è stato realizzato un sistema di microcredito finalizzato a sostenere le attività di imprese a carattere familiare gestite da donne nelle province di Akhangay, Ovorkhangay e Darkhan-Uul. Il Progetto, cominciato nel 2002, si è concluso positivamente nel 2005.

Al momento, la Cooperazione in Mongolia sta portando avanti il Progetto “Riabilitazione del centro materno infantile di Ulanbataar”, finanziato con cinque milioni e 556 mila euro. L’obiettivo dell’iniziativa è sostenere la Mongolia nel miglioramento dello stato di salute della popolazione locale. E, in particolare, quello della donna e del bambino, migliorando la capacità di risposta dell’ospedale beneficiario, centro di riferimento nazionale per la cura e la ricerca neonatale.

 

fonte – Velino