Contraffazione marchi: Vincere in Cina si puo’

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Contraffazione marchi: Vincere in Cina si puo’

Sentenza storica per Ariston e il made in Italy: la corte di Shanghai riconosce la notorietà del marchio

Milano, 10 marzo 2011 – Grande soddisfazione in Ariston. Ed eccellente risultato anche l’avvocato Federica Santonocito di Avvocati Associati Franzosi Dal Negro Pensato Setti che ha assistito il Gruppo contro nella causa contro Foshan Shunde Arizhu Electric Appliance Co. Ltd dinanzi alla corte di Shanghai.

M&B Marchi e Brevetti S.r.l. e Ariston Thermo China Co. Ltd, rispettivamente titolare dei marchi Ariston e sub licenziataria per la Cina, avevano convenuto in giudizio il produttore di scaldabagni Foshan Shunde Arizhu Electric Appliance Co. Ltd per contraffazione di marchio sui prodotti, sul sito web, sull’imballaggio e sul materiale pubblicitario e per concorrenza sleale per l’uso di una ragione sociale simile al marchio Ariston e potenzialmente confusoria.

Oltre al produttore, è stato chiamato in giudizio anche il distributore Shanghai Kang Fu Lai Sanitary Kitchen Electric Appliance Co. Ltd.

La sentenza di primo grado appena emessa ha dato ragione ad Ariston: ritenendo provata la contraffazione del marchio e la concorrenza sleale, il giudice ha inibito ai convenuti l’uso del marchio ritenuto contraffattorio e la distribuzione dei prodotti recanti tale marchio.

Foshan Shunde Arizhu Electric Appliance Co. Ltd è stata condannata ad un risarcimento di 300.000 RMB oltre a dover cancellare il proprio sito web (www.arisitun.com) e cambiare la propria ragione sociale.

Non solo. Distributore e produttore dovranno pubblicare a loro spese un’inserzione in cui ammettono i propri atti di contraffazione di marchio e concorrenza sleale, il primo su un giornale locale di Shanghai, il secondo sul “Southern Weekend”, un noto giornale di Canton a tiratura nazionale.

“Non si deve aver paura di combattere in Cina. Il risultato ottenuto da Ariston prova che gli imprenditori italiani che fanno causa ottengono giustizia.” dice l’avvocato Santonocito che continua “E’ una sentenza storica per tutto il Made in Italy che aiuta a sfatare anche molti luoghi comuni: in Cina i tempi dei processi sono più brevi di quelli italiani, non è vero che i giudici sono corrotti e nemmeno che le sentenze sono approssimative”.